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Rapporto BIS: DLT "promettente", ma "ancora lontano"

La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) ha pubblicato un nuovo rapporto su blockchain e registri distribuiti.

La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) ha pubblicato un nuovo rapporto sulle blockchain e Tecnologie dei registri distribuiti.

Descritto come una guida analitica alla tecnologia per le banche centrali e le autorità dei mercati finanziari, il rapporto è stato redatto dal Comitato sui pagamenti e le infrastrutture di mercato della BRI. (La BRI è stata descritta come la "banca centrale delle banche centrali", in quanto fornisce risorse bancarie all'ecosistema delle banche centrali mondiali.)

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Il rapporto

, rilasciato Oggi, offre un'ampia panoramica del possibile utilizzo della blockchain nelle infrastrutture di mercato, concentrandosi sulla sua progettazione tecnica, sull'impatto sulla sicurezza e l'efficienza del mercato e sulla più ampia potenziale influenza che la tecnologia potrebbe avere se venisse adottata su larga scala.

Nel complesso, la portata è ampia e il gruppo di lavoro dietro il documento si ferma prima di emettere raccomandazioni di progettazione formali. Piuttosto, riecheggia pubblicazioni di osservatori di mercato comel'Autorità europea Mercati e degli strumenti finanziari(ESMA), che ha affermato che l'impatto a lungo termine della tecnologia è al momento incerto.

Gli autori del rapporto affermano:

"Gli sviluppi fino ad oggi suggeriscono che la DLT è promettente, ma che c'è ancora molta strada da fare prima che questa promessa possa essere pienamente realizzata. C'è molto lavoro da fare per garantire che i fondamenti legali degli accordi DLT siano solidi, le strutture di governance siano robuste, le soluzioni Tecnologie soddisfino le esigenze del settore e che siano in atto controlli dei dati appropriati e soddisfino i requisiti normativi."

Forse la sezione più importante del rapporto contesta il concetto secondo cui le blockchain sarebbero per natura più efficienti di altre alternative.

"È importante considerare che i potenziali miglioramenti nella velocità di elaborazione end-to-end vengono fatti riferimento a livello di ecosistema (vale a dire lungo l'intera catena del valore) e che la velocità di regolamento delle transazioni all'interno dell'infrastruttura stessa potrebbe essere più lenta", si legge.

Il rapporto è l'ultimo della BIS, che ha già esplorato concetti correlati alla blockchain nel suo lavoro pubblicato. Il Committee on Payments and Market Infrastructures ha già affrontato Bitcoin e valute digitali in un rapporto rilasciato nel 2015.

All'epoca, la BRI suggerì che l'uso diffuso delle valute digitali avrebbe potuto avere un impatto sulla capacità operativa delle banche centrali, ipotizzando al contempo che le società finanziarie più tradizionali avrebbero potuto trarre vantaggio dall'esplorazione delle sue applicazioni.

Domande senza risposta

Sebbene il rapporto cerchi di gettare una rete più ampia nella sua esplorazione della tecnologia, i suoi aspetti più notevoli riguardano le questioni ancora senza risposta circa l'uso della blockchain per le infrastrutture di mercato.

Gli autori del rapporto sembrano avere due opinioni contrastanti sulla possibilità che gli attuali progetti di registri distribuiti possano in ultima analisi contribuire a incrementare la trasparenza che questa tecnologia potrebbe apportare.

La BRI parla dei compromessi insiti nel limitare il numero di partecipanti a un registro, suggerendo tuttavia che un sistema finanziario più aperto e resiliente potrebbe apportare dei benefici.

"ONE possibile vantaggio della DLT in un sistema interconnesso è che i dati condivisi tra entità chiave possono portare a una maggiore trasparenza del mercato e a una gestione del rischio più efficace tra i sistemi", si legge nel rapporto.

Sono stati individuati anche i cosiddetti contratti intelligenti (o codici autoeseguibili in grado di interagire e creare modifiche all'interno di un sistema blockchain), con i BI che avvertono che queste applicazioni potrebbero creare "sfide e rischi" per il mercato.

"Gli strumenti contrattuali automatizzati, ad esempio, non sono immuni da codice malevolo o difettoso", si legge. "Inoltre, l'esecuzione automatizzata simultanea tra contratti (e codici) potrebbe causare modelli comportamentali avversi e imprevedibili nell'ecosistema finanziario. Allo stesso modo, le interdipendenze tra contratti (e codici) potrebbero dare origine a un canale di trasmissione per rischi imprevisti".

In definitiva, il rapporto della BIS sottolinea che ciò di cui c'è più bisogno è una "base giuridica ben fondata, chiara, trasparente e applicabile" per la Tecnologie.

Conclude:

"La DLT può aumentare i rischi legali se vi è ambiguità o mancanza di certezza circa la base giuridica di un accordo."

Immagine tramiteWikimedia

Pete Rizzo

Pete Rizzo è stato caporedattore di CoinDesk fino a settembre 2019. Prima di entrare a far parte CoinDesk nel 2013, è stato redattore presso la fonte di notizie sui pagamenti PYMNTS.com.

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