Share this article

Le Nazioni Unite inviano aiuti a 10.000 rifugiati siriani utilizzando la blockchain Ethereum

Gli aiuti alimentari delle Nazioni Unite sono stati distribuiti a migliaia di rifugiati siriani, a dimostrazione del successo di ONE delle più grandi implementazioni benefiche di Ethereum.

syria, refugee

Si è appena conclusa con successo la sperimentazione di ONE delle più grandi implementazioni della blockchain Ethereum per una causa benefica.

Completato il 31 maggio, il progetto gestito dal Programma Alimentare Mondiale (WFP) delle Nazioni Unite è statoprogettato per indirizzare risorse a migliaia di rifugiati siriani offrendo loro buoni basati su criptovalute che potrebbero essere riscattati nei Mercati partecipanti.

STORY CONTINUES BELOW
Don't miss another story.Subscribe to the Crypto Daybook Americas Newsletter today. See all newsletters

Come rivelato in esclusiva a CoinDesk, la piattaforma è stata utilizzata con successo per registrare e autenticare i trasferimenti per circa 10.000 individui. La piattaforma è stata implementata da Parity Technologies, una startup guidata dal co-fondatore Ethereum Gavin Wood, e dalla società di big data blockchain Datarella.

Alexandra Alden, consulente dell'acceleratore di innovazione del WFP che ha contribuito a supervisionare l'implementazione, ha dichiarato a CoinDesk:

"Tutti i fondi ricevuti dai rifugiati dal WFP sono stati utilizzati specificatamente per acquistare generi alimentari come olio d'oliva, pasta e lenticchie."

Il WFP sta ora raccogliendo dati analitici più dettagliati, ad esempio sul numero esatto di transazioni effettuate.

Estensione del progetto

COME segnalato da CoinDesk all'inizio di maggio, il WFP intende ampliare il progetto per includere 100.000 individui in Giordania già da agosto. Se ciò andrà secondo i piani, lo sforzo è destinato a crescere per servire l'intera popolazione di rifugiati giordani entro la fine del 2018.

Ora Alden ha confermato a CoinDesk che l'agenzia spera di estendere il servizio anche oltre i confini della Giordania.

Ha spiegato:

"Il piano è di espandere il progetto pilota inizialmente in tutta la Giordania, ma stiamo valutando anche casi d'uso e potenziali applicazioni in altre regioni".

Attualmente, l'agenzia è in trattative con partner del settore umanitario e privato che possono aiutarla a raggiungere il suo obiettivo di raggiungereFame Zeroentro il 2030, ha affermato Alden.

In particolare, da quando è stato avviato il progetto in Giordania, l’ONU ha rivelato unampia gamma di progetti blockchain intrapresi da altre agenzie sotto la sua egida.

Negozio del campo profughi giordanoimmagine tramite Shutterstock

Michael del Castillo

A full-time member of the Editorial Team at CoinDesk, Michael covers cryptocurrency and blockchain applications. His writing has been published in the New Yorker, Silicon Valley Business Journal and Upstart Business Journal. Michael is not an investor in any digital currencies or blockchain projects. He has previously held value in bitcoin (See: Editorial Policy). Email: michael@coindesk.com. Follow Michael: @delrayman

Picture of CoinDesk author Michael del Castillo