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Nonostante i resoconti, la Politiche indiana Bitcoin T è cambiata

Fonti dei media in India hanno riferito che il governo era stato ritenuto illegale, provocando un putiferio che alla fine si è rivelato esagerato.

Questa settimana fonti giornalistiche in India hanno riferito che il governo ha dichiarato il Bitcoin illegale, scatenando un putiferio che è parso esagerato.

Giornali comeI tempi economici dell'Indiaha dichiarato che, secondo una dichiarazione del Ministro di Stato per le Finanza Arjun Ram Meghwal, l'uso della valuta digitale era "illegale" ed esponeva gli utenti a potenziali violazioni delle norme antiriciclaggio.

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Inizialmente accolta come un cambiamento di Politiche per l'India, che ospita una serie di aziende impegnate sia in progetti legati a Bitcoin che a blockchain, la dichiarazione è stata poi vista semplicemente come una ripetizione di una posizione precedente assunta dai funzionari del Paese.

In effetti, la dichiarazione eraquasi identico a ONE emesso dalla Reserve Bank of India alla fine del 2013, che era in gran parte un avvertimento sulla volatilità dei prezzi e sui rischi di furto.

"L'assenza di informazioni sulle controparti in tali sistemi peer-to-peer anonimi/pseudonimi potrebbe esporre gli utenti a violazioni involontarie delle leggi antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo (AML/CFT)", affermò all'epoca la banca centrale.

UN copia pubblicatadella domanda posta al governo indiano conferma queste somiglianze:

"L'assenza di controparti nell'utilizzo di [valute virtuali], compresi i bitcoin, per attività illecite e illegali in sistemi anonimi/pseudonimi potrebbe esporre gli utenti a violazioni involontarie delle leggi antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo (AML/CFT)."

Indipendentemente dalla sua interpretazione, la controversia scatenata da questa affermazione mal interpretata ha spinto il governo indiano a chiedere di delineare chiaramente la propria posizione sulla legalità del Bitcoin.

UN petizione creato su Change.org ha attirato poco più di 7.600 firme. Unsecondo ONE, di portata simile, ha attirato più di 1.110 sostenitori.

Immagine della mappa dell'India tramiteImmagine

Stan Higgins

Membro a tempo pieno dello staff editoriale di CoinDesk dal 2014, Stan è da tempo in prima linea nel coprire gli sviluppi emergenti nella Tecnologie blockchain. Stan ha precedentemente contribuito a siti Web finanziari ed è un avido lettore di poesie.

Stan attualmente possiede una piccola quantità (<$500) di BTC, ENG e XTZ (Vedi: Politiche editoriale).

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